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libro primo 47

Dell’elixir,
A luogo altissimo
Potrà salir.
La terra, benchè fessa ed aspra e dura,
Porge, a chi prega con debito rito,

Il frutto, come il legno
Porge la vampa, acconciamente attrito1.

I sudditi proteggere è lodevole,
Del celeste tesoro2 accrescimento;

Offendonsi le leggi nell’opprimerli,
E infamia ell’è per l’uom di mal talento.

Dal difender le genti e dal proteggerle
Ricchezza agevolmente si procaccia,

Come si suol da vacche il latte mungere.
Chi così fa, dritta segue sua traccia.

Quel re che stolido
Sì come pecore
Ammazza i sudditi,
Per una volta
Fia soddisfatto,
Ma nulla affatto
Un’altra volta.
Cura adoprando,
Il re difenda
Le genti sue,
Ove egli intenda
Ricchezze aver;
Di doni e onori
Sia largo come
Di freschi umori
Largo a’ suoi fiori
È il giardinier.


Il principe e la lampada, nell’atto
Che succhiano alla gente,

Quei l’or co’ pregi suoi preclari e questa
Con lo stoppin lucente,
Non si fanno conoscere per niente.

Come si custodisce una giovenca
Perchè si munga poi, così la gente

Dal re si cura. E perchè dian lor frutti,
E perchè dian lor fiori, acconciamente
S’innaffiano le piante e si difendono.

Come le molli e tenere
Erbette e le radici

Rendono al tempo debito
I frutti lor con cura custodite,
Così lor frutti rendono
Le genti ben guardate e ben nutrite.

Oro e grano,
Perle e carri,
D’ogni sorta,
E qualunque
Altro oggetto
Pur che sia,
Al suo re sempre si dia
Dalla gente.
Quei re che promuovono
Il ben delle genti,
Si fanno potenti;
Ma, niuno ne dubiti!
Le genti angariando
Si van rovinando. —

Allora, avendo udito quelle loro parole, Barusaca disse: Oh! voi avete detto il vero! Però, se, mentre io qui mi sto, non verrà sempre uno di voi, io vi divorerò tutti quanti. — Quelli allora, avendo promesso, contenti e senza timore si dispersero per la selva. Intanto, ogni giorno, uno di loro per turno, o un vecchio, o uno che più non si curava della vita, o un ipocondriaco, o uno che temeva d’essere ucciso dalla moglie o dal figlio, a mezzogiorno si partiva da loro per essere divorato dal leone. Venne poi, nell’ordine, la volta d’una povera lepre, che contro sua voglia da tutti gli altri animali fu mandata fuori. Perchè essa, andando adagio adagio e perdendo il tempo, pensando, tutta angustiata nel cuore, qualche modo d’uccidere il leone, arrivò presso di lui alla fine del giorno. Il leone intanto, tormentato dalla fame per quell’indugio, preso dall’ira, leccandosi le

  1. Gl’indiani fanno il fuoco soffregando insieme due pezzi di legno.
  2. Cioè dei propri meriti computati in cielo.