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42 novelle indiane di visnusarma

dire al padre tuo che domani all’alba, uscendo dalla città con un forte esercito, cominci la battaglia. Io a tutti i nemici suoi toglierò ogni vigore, ed essi allora potranno essere uccisi da lui agevolmente. Se io in persona li sterminassi, quei malvagi sarebbero in via di salute1; perciò bisogna trattarli in modo che essi nel fuggire siano uccisi e non vadano in paradiso. — La fanciulla allora, avendo udito cotesto, andando in persona dal padre, gli fece saper tutto ciò, perchè il re, dando fede alle sue parole, levatosi di gran mattino, con un ben compatto esercito uscì a combattere, e il tessitore, posto il pensiero a morire, con l’arco in pugno, per le vie dell’aria, uscì alla battaglia. In quel momento, il beato Visnù che conosce il passato, il presente, il futuro, chiamata a sè con un solo atto del pensiero2 l’aquila Garuda, così le disse sorridendo: O pennuto augello mio, sai tu che un certo tessitore sotto le mie forme, cavalcando un’aquila Garuda di legno, fa all’amore con la figlia d’un re? — Rispose: O beato, tutta questa faccenda si sa! che faremo intanto? — Il beato Visnù disse: Oggi il tessitore deliberato di morire, fattone voto, è uscito a combattere. Egli se ne va a morte ucciso dalle forti saette dei soldati. Morto lui, tutta la gente andrà dicendo che Visnù, venuto a battagla con gagliardi soldati, è stato atterrato insieme all’aquila Garuda. Tutto il mondo allora non ci renderà più alcun onore. Tu perciò, andando presto, ficcati dentro a quell’aquila di legno; io intanto entrerò nel corpo del tessitore perchè egli possa sterminare i nemici. Sterminati i quli, avrem noi grande accrescimento di onore. — Come Garuda ebbe risposto: Così si faccia, — il beato Visnù si cacciò nel corpo del tessitore, il quale, per la virtù di lui, stando nell’aria, armato di conchiglia, di disco, di clava e d’arco, in un attimo e come per giuoco tolse ogni vigore a tutti quei valorosi guerrieri, che, circondati dal re col suo esercito, furon tutti vinti e uccisi in battaglia. Allora andò attorno fra la gente questa voce, cioè che i nemici erano stati tutti sterminati dalla potenza di Visnù genero del re. Il tessitore intanto quando vide che i nemici erano tutti uccisi, con mente lieta si calò dall’aria, e perchè il re, i ministri e i cittadini quando videro ch’egli era il tessitore, gli domandarono: Come va cotesto? — , egli, cominciando dal principio, fece loro sapere quanto già era accaduto. Il re allora, con animo giubilante, essendo cresciuto in potenza per lo sterminio de’ suoi nemici, in presenza di tutta la gente, secondo le regole nuziali, diede in isposa al tessitore la figlia e vi aggiunse anche delle terre; e il tessitore, godendo di lei del quintuplice goder del mondo, così passò il suo tempo. Perciò si disse:


D’un inganno che resti ben celato,
Nemmeno Brahma al fondo è penetrato;

Di Visnù nella forma, il tessitore
Della figlia del re godè il favore. —

  1. Alla lettera: sulla via di Visnù o d’Indra, cioè del paradiso.
  2. Vuol dire che Visnù, per aver presente l’aquila, non fece che ricordarla nel pensiero, senza chiamarla, e l’aquila dovette venire.