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36 | novelle indiane di visnusarma |
Ancora:
Altro ancora:
E costui appunto si mostra coi segni del misfatto, e però devesi mandar a morte per aver trattato male una donna. Facciasi dunque salir sulla forca. Così la legge. — Devasarma allora, come vide che menavano il barbiere al luogo del supplizio, correndo nel cospetto dei giudici, gridò: Oh! ingiustamente si manda a morte quel poveretto! Il barbiere è uomo d’onestissima vita. S’ascolti pertanto una mia parola:
I giudici allora gli dissero: Oh! reverendo, come va cotesto? — Perchè allora Devasarma raccontò con tutti i particolari l’avvenimento di quei fatti, e i giudici, udendo ciò, molto meravigliati della mente, liberato il barbiere, andavano dicendosi l’un l’altro: Davvero!
Condannar non si ponno impunemente.
Per ogni colpa loro anche più grave,
La mutilazione
La legge nostra espressamente impone.
La donna del barbiere, per colpa sua, ebbe il naso tagliato; ma ora sia la sua pena, per legge regale, il taglio degli orecchi. — Come tutto ciò fu fatto, Devasarma, reso libero omai dal dolore nato in lui per la perdita del suo tesoro, se ne tornò al suo eremitaggio. Però io dico:
Carataca disse: In queste condizioni, cosa dobbiam fare noi due? — Damanaca disse: In questi termini mi verrà certamente qualche lampo
- ↑ Vedendosi incolpato ingiustamente.