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libro quinto | 225 |
Di questa guisa, o scimia, il tuo sembiante Mostrasi a noi, che Vespro t’ha acchiappata.Scampa quei che al fuggir lievi ha le piante. — |
E così fuggì via. —
Ma l’uom dell’oro ritornò a dire: Lasciami andare perchè io torni a casa mia. Tu intanto resta qui a goderti del frutto dell’albero della tua mala condotta. — L’uom della ruota disse: Oh! ciò è contro ragione! La buona e la mala condotta vengono da sè, perchè sol per il volere degli Dei toccano agli uomini il male e il bene. Perchè è stato detto:
E poi:
D’ogni regola in onta fùr sanati,
Poi che il fato propizio a lor si fe’. —
L’uom dell’oro disse: Come mai cotesto? — L’uom della ruota disse:
Racconto. — Nella regione settentrionale è una città di nome Madupura, dov’era già un re di nome Madusena. Un giorno, gli nàcque una figlia che aveva tre mammelle. Il re, come intese che la bambina aveva tre mammelle, chiamò a sé l’eunuco e disse: S’abbandoni la bambina in qualche bosco in modo che nessuno lo sappia. — Udendo ciò, l’eunuco disse: Gran re, sappiasi che una bambina che ha tre mammelle, è cagione di sventura. Devonsi perciò convocare i Bramini e interrogarli perché non s’incontri alcun malanno in questa vita e nell’altra. Perchè è stato detto:
E poi:
Disse il re: Come mai ciò? — L’eunuco incominciò a raccontare:
Racconto. — C’era una volta in una selva un Racsaso di nome Ciandacarna, il quale un giorno, andando qua e là, s’incontrò in un Bramino. Gli saltò sulle spalle e gli disse: Oh tu! va innanzi! — Il Bramino, tutto sgomento, se lo tolse in collo e s’incamminò. Ma poi, vedendo ch’egli aveva i piedi molli come fiori di loto, gli domandò: Come mai hai tu i
- ↑ Monte dell’isola di Lanca o Ceylan di cui Ravano (Ravana) era re. V. il Ramayana.
- ↑ Dio delle ricchezze.
- ↑ Antico e mitico sapiente.
Pizzi, Novelle Indiane di Visnusarma. — 15. |