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214 novelle indiane di visnusarma

Ed è stato detto:


Centoscïenze
Sul capo sta;
Millescïenze
Sospeso va;


Uniscïenza
Io sono, o cara,
E vo a diporto
Per l’acqua chiara. —


Il negromante dell’oro disse: Come ciò? — E l’uom della ruota incominciò a raccontare:

Racconto. — In uno stagno d’acqua abitavano una volta due pesci che si chiamavano, uno il Centoscienze e l’altro il Millescienze. Un ranocchio di nome l’Uniscienza erasi fatto loro amico, e però tutti e tre, sulla sponda dello stagno, dopo aver gustato alquanto tempo della felicità dello stare insieme in placidi discorsi, solevano ritornar nell’acqua. Ma poi un giorno, mentre essi così se ne stavano insieme, certi pescatori che recavano in mano le reti, capitaron là presso, verso l’ora del tramonto, recando in capo nelle ceste molti pesci morti. Vedendo quello stagno d’acqua, essi si dissero l’un l’altro: Ohe! Questo stagno sembra aver molli pesci, e anche c’è poc’acqua. Però domani all’alba verremo qui. — Ciò detto, se n’andarono a casa. Ma i tre, come ebbero udito quella parola che parve un colpo di fulmine, tennero consiglio fra loro. Il ranocchio allora disse: Cari amici miei, Centoscienze e Millescienze, che s’ha da fare ora? fuggire o restar fermi? — Udendo cotesto, il Millescienze sorridendo disse: Amico, per una parola sola non temere. Può essere che i pescatori non vengano; ma se ciò avverrà, io, col potere della mia scienza, salverò te e me, perché io ben conosco diversi modi di muovermi per l’acqua. — Udendo ciò, il Centoscienze disse: Oh! molto a proposito ciò che è stato detto dal Millescienze! E però si suol dire egregiamente:


Dove non è passaggio
Al vento e a’ rai del sole,


Ratto de’ savi e sempre
Entrar la mente suole.


E poi:


D’inaccessibile
Nulla quaggiù
Trova la mente
Di chi sa più.


Ben che tenessero
In pugno i brandi,
Cianachya accorto
Uccise i Nandi1.


Per una parola sola non si può abbandonare il paese natio ereditato da una lunga serie di antenati, e però non si deve andar via in nessun modo. Io intanto, col potere della mia scienza, ti salverò. — Il ranocchio disse: Amici miei, poichè io non ho che una sola scienza, quella del fuggire, io quest’oggi me n’andrò con mia moglie a qualche altro stagno. — Così dicendo, il ranocchio, come venne la notte, se n’andò ad un altro stagno d’acqua. Al giorno che seguì, ecco che i pescatori, simili ai ministri di Yama2, venendo all’alba, copriron di reti tutto lo stagno, e tutti i pesci,

  1. Cianachya, ministro del re Ciandragupta, autore di precetti morali.
  2. Il dio della morte.