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LIBRO QUARTO


Ora s’incomincia il quarto libro che ha per soggetto la perdita di ciò che si è acquistato, e di cui questi sono i primi versi:


Chi non perde sua saggezza
In alcun nuovo accidente,
Ogni ostacolo più reo


Passa e vince allegramente,
Come un giorno il scimio fe’
Che nell’acqua discendè1.


Così, intanto, s’ode raccontare:

C’era una volta in una regione vicina al mare un grande albero di pomi rosati che sempre aveva frutti. Là abitava anche un scimio di nome Ractamuca. Sotto quell’albero, uscendo dalle acque del mare, un giorno venne anche a posarsi sul’estrema sponda ricoperta di sabbia finissima un delfino di nome Vicaralamuca. Allora Ractamuca gli disse: Tu mi sei un ospite mo’ venuto. Perciò mangia tu di questi pomi rosati che ora ti darò, simili in tutto all’ambrosia. Perchè è stato detto:


O sia amico o sia nemico,
Sapïente o mentecatto,
Sempre l’ospite che giunge
Quando il sacrificio è fatto
Ai Celesti, guida al ciel
T’è quell’ospite fedel.
Ad ospite che giunge in sulla fine
D’un sacrificio a tutti Dei celesti

O a un banchetto funeral, nessuno
La vita o il nome a dimandar s’appresti,
Non la famiglia, non ciò ch’egli sa;
Tra quei di Mànu questo detto sta.

Giunge ad altissimo
Grado colui


Che onora un ospite
Venuto a lui,
Dal lungo correre
Affaticato,
Quando l’ufficio2
Fatto agli Dei
È terminato.
A’ vecchi padri3 insieme
Escon gli Dei crucciati
Dalla magion di tale
Che lascia innamorati
Dalla sua casa uscir
Gli ospiti fra i sospir. —


Così avendo parlato, gli diede di quei pomi rosati, e il delfino, come ne ebbe mangito, goduto lungo tempo col scimio la felicità di stare insieme, ritornò a casa sua. Così poi sempre egli e il delfino, venendo all’ombra del pomo rosato, solevano trattenersi con piacere passando il tempo in quella lor buona compagnia. Ora, il delfino, tornando a casa, porgeva alla

  1. Così secondo il testo di Calcutta. Quello del Kosegarten ha: Chi in sua stoltizia, per le lusinghe altrui, lascia andare ciò che ha acquistato, resta ingannato come lo stolido delfino fu ingannato dallo scimio.
  2. Il sacrifizio.
  3. Cioè le anime degli antenati.