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176 | novelle indiane di visnusarma |
Intanto avendo tu annientato i nemici, questo mio regno è sciolto omai da ogni pericolo. Tutto questo è ben proprio di quelli che sono esperti di politica. Perchè e stato detto:
Il saggio che non lascia alcun vestigio Di debiti, di fuoco o malattiaO di nemico, non fallisce mai. — |
Stiragivin disse: O signore, tu sei ben fortunato, tu, di cui ogni impresa riesce bene! Ma qui col solo valore si fa riuscir bene alcuna faccenda. Che sarà invece con la sapienza? Ciò che allora si fa, è tutto per la vittoria. Ora, è stato detto:
Soltanto per la cura indefessa dell’opera congiunta di un saggio e di un valoroso avverasi esito felice nelle faccende:
Pronta la mente, ed il saper che intende
Ricchezze a lui donar, non scocca invano,
Co’ frutti suoi fiorisce il senno, grado
Alto raggiunge il suo pensiero e intanto
Dell’opra ei gode e a lui ne tocca il vanto.
E poi. All’uomo che è fornito di saggezza politica, di liberalità, di valore, tocca in sorte il regno. Ora è stato detto:
Megavarna disse: Ecco ora che le dottrine della sapienza politica hanno pronti i loro frutti, perchè, per il tuo inframmetterti, Arimardana con tutti i suoi è stato sterminato. — Stiragivin allora disse:
Vuolsi accostar con arte acconcia e bella.
Di molto onore è segno in pria ma poi
S’atterra il re degli alberi che tutti
Gli altri avanza sublime alla foresta.
Ma poi, che s’ha da dire, o re, di quei discorsi per i quali d’un tratto o si deve abbandonar l’impresa, ovvero essa riesce a male. Perchè si suol dire giustamente:
I saggi poi non devono trascurare nemmeno le faccende dappoco. Perchè
«Che c’è qui da badar?» — così, con poca
Cura attendono all’opre i dissennati.
Quanti però son malaccorti e in grave
Angoscia cadon poi quando d’alcuna
Sventura s’appresenta il facil caso!