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162 | novelle indiane di visnusarma |
discorsi intorno al modo di lor sussistenza, operò poi in maniera conforme. Risanato il marito nella persona, raccolto un tesoro grandissimo, essa ritornò al suo paese, dove, onorata dal padre, dalla madre, dai famigliari, godendo di ciò che s’aveva procacciato, stette poi felicemente a dimorare. Perciò io dico:
Avendo udito ciò, lo stesso Arimardana acconsenti. Come fu fatto1, Ractacsa, stando a vedere, sorridendo quasi invisibilmente riprese a dire: Male! male! Nostro signore è stato inconsideratamente rovinato da voi. Ora, è stato detto:
E poi:
Così portasi in collo il carpentiere
La moglie e il ganzo della sua mogliere. —
I ministri dissero: Come ciò? — E Ractacsa incominciò a raccontare:
Racconto. — C’era una volta in un certo paese un carpentiere di nome Viradara e la moglie sua chiamavasi Camadamini. Costei era una sgualdrina e la gente ne diceva ogni male, perchè il marito, intanto, pensava di metterla alla prova e diceva: Come farò io ora la prova di costei? perchè è stato detto:
Da ciò che ne dice la gente, io dovrei riconoscerla per disonesta. Perchè è stato detto:
Tutto il mondo conosce ove cotesto
Dentro all’ovo di Brahma si ricetti2. —
Così avendo divisato, un giorno disse alla moglie: O cara, domani mattina io andrò al villaggio. Passeranno alcuni giorni; tu intanto, mi devi fare buona provvigione per il viaggio. — Essa allora, udite quelle parole, con mente tutta lieta e con desiderio, abbandonando tutte le altre faccende, fece un mangiare squisito con molto burro e zucchero. Ora egregiamente si suol dire: