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156 | novelle indiane di visnusarma |
bastone? e tu come puoi dimenticare la sventura dolorosa del figlio tuo? — Così dicendo e porgendo al Bramino un monile di perle di gran prezzo e dicendogli di nuovo: D’ora in poi tu non devi più ritornar qui, rientrò nella sua tana, e il Bramino, toltosi quel monile, lagnandosi seco del mal consiglio del figlio suo, ritornò a casa. Perciò io dico:
Così, se tu con molto accorgimento avrai ucciso colui, il tuo regno resterà libero da ogni impedimento. — Avendo ascoltato cosi il discorso di lui, il re si fece a interrogar Cruracsa: Che pensi tu, amico mio? — E l’altro rispose: O signore, è cosa crudele questa che è stata detta da costui, e la ragione si è che non si deve ammazzare chi si rifugia presso di noi. Anzi, a questo proposito, questo appunto si racconta:
Per aita venuto, e ad una cena
Di sue carni imbandita anche invitollo. —
Arimardana disse: Come ciò? — E Curacsa incominciò a raccontare:
Racconto.
Perciocchè:
Ognun dovria