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libro terzo 139

E poi:


Chi con le femmine
E coi nemici,
Con donne, pubbliche,
Con falsi amici,
Sincero e semplice
Si mostrerà,
Lungh’anni a vivere
Non giungerà.


Coi Bramini e con gli Dei,
Con te stesso e coi maestri,
Veritiero esser tu dèi.
Ma con gli altri, quanto sai,
Doppia lingua adoprerai.
Negli asceti che meditan l’essere,
Bella è semplicità di carattere;
Non in quei che corteggiati le femmine,
Non in quei che le genti governano.


Ricorrendo adunque alla doppiezza del carattere, rimanendoti al luogo tuo, ogni cosa ti riuscirà bene. Il nemico, allettato nella sua ingordigia, non te ne potrà cacciar via. Che se poi tu scoprirai in lui qualche punto debole, movendo contro di lui te lo potrai togliere dai piedi. — Megavarna disse: Ma, padre mio, io non so nemmeno dove egli stia di casa. Come dunque potrei io scoprire in lui qualche punto debole? — Stiragivin rispose: Figlio mio, non solo il luogo dove egli sta, ma anche ogni suo difetto io potrò scoprire per mezzo delle spie. Ora, è stato detto:


Vedono per l’odor giovenche e buoi,
Vedon pei libri sacri i sacerdoti,

Vedono i re per loro esploratori,
Vede per ambo gli occhi ognun di noi.


Anzi, a questo proposito, è stato detto:


Re sovrano che conosce
Di sua parte e dell’avversa,
Di celate opre per l’arte,


Ufficiali e dignità,
Nessun danno incontrerà. —


Megavarna disse: Padre mio, quali sono cotesti ufficiali e quanti sono di numero? e come sono queste spie celate? Mi si faccia saper da te tutto questo. — E l’altro disse: A questo proposito, il beato Narada così ha detto un giorno al re Yudistira: Dalla parte del nemico sono diciotto ufficiali; dalla nostra propria parte, quindici; e questi si possono conoscere per tre e tre spioni per ciascuna parte. Come poi siano stati conosciuti, dalla propria parte e da quella del nemico si può conseguir l’intento. Al qual proposito fu già detto a Yudistira da Narada eremita:


Dai nemici stan diciotto
Ufficiali e dignità
E son quindici da te.


Tutto noto ti sarà,
Ben celate le tue spie
Inviando a tre a tre.


Col nome poi di ufficiale o dignità si suol denominare ogni pubblico esecutore. Se alcuno d’essi fa male, ciò ritorna a danno del principe, ma se fa bene, tutto va ad incremento del principe. E sono ufficiali e dignità, il regio consigliere, il sacerdote domestico, il capitano dell esercito, il principe ereditario, il regio usciere, il guardiano del gineceo, il sopraintendeute, l’esattore, l’economo, l’imprenditore, il comandante, l’assessore, l’ispettore dei cavalli, l’ispettore degli elefanti, il tesoriere, il guardiano delle fortezze, il maggiordomo, il sopraintendente dei boschi. Questi sono