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libro terzo | 135 |
E poi, noi siam stati sopraffatti da lui. Se pertanto noi facciamo un solo motto per l’alleanza, egli si farà anche più oltraggioso. Ora, è stato detto:
Se poi così si dice che il nemico è potente, nemmen cotesta è ragione buona. Perchè è stato detto:
Nemici che non vinconsi di forza, Vincer si dènno con arte sottile.De’ Chichàchi fe’ un dì scempio e macello |
E poi:
In dar le pene sue tremendo e forte;
D’un re di cor pietoso, i suoi nemici
Tanto si dàn pensiero
Quanto d’un fuscellin leggier leggiero.
Anche se cara, a dar mai non si mosse
Gandi, de’ forti al cor, pieni e felici.
Non di pianto di donne di nemici,
Qual gloria in vita sua s’è procacciata? —
Così adunque Sangivin manifestò questo suo consiglio di far la guerra. Dopo di che, avendo dato ascolto, il re interrogò Anugivin, dicendo: Anche tu, o caro, facci ora conoscere il tuo avviso. — E quegli disse: Signore, il nemico nostro è malvagio, soverchiante di forza e disfrenato; e però non è bene far con colui nè la guerra nè la pace. Soltanto io credo che noi ci dobbiam muovere. Perchè è stato detto: