Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
libro secondo | 129 |
Mantaraca che adagio adagio si strascinava sul suolo, pensò: Se il Creatore m’ha portato via la gazzella, mi ha mandato tuttavia questa testuggine per mio sostentamento. Con la sua carne ci sarà oggi da dar da mangiare alla mia famiglia. Perchè è stato detto:
Così avendo divisato, legatala attorno con corde d’erba e sospesala all’arco, se la recò in collo e s’incamminò verso casa. Allora, vedendosela menar via così, Hiraniaca tutto addolorato cominciò a lamentarsi: Oh! sventura, sventura!
La fortuna innanzi vien;
Ma se inciampo alcun la tocca,
La sventura
Con piè rapido sorvien.
E che?
Poichè dal destino mi è stata portata via la mia ricchezza, perchè ora mi ha tolto anche l’amico che fu il mio conforto quando er’io stanco del lungo camminare? Io ben potrò avere un altro amico, ma un amico simile a Mantaraca non l’avrò mai più. Perchè è stato detto:
Oh! dopo di lui io non avrò altro amico! Intanto, a che mai il Creatore rovescia su di me incessantemente gli strali della sventura? Da principio ebbi la perdita delle ricchezze, poi la dispersione della mia corte, poi la partenza dal mio paese, poi l’esser disgiunto dall’amico. Ma di tal natura appunto è la legge del vivere di tutti i viventi di quaggiù. Perchè è stato detto:
Di tutta gente che in terra dimora,
Altra va unita insieme, altra è disgiunta.
- ↑ In ogni luogo di scampo.
Pizzi, Novelle Indiane di Visnuaarma. — 9. |