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128 novelle indiane di visnusarma

disse: Oh! non è questo il tempo di disputare! Piuttosto, prima che sopraggiunga quel malvagio di cacciatore, rompimi tu prontamente, rodendoli, questi lacci ai miei piedi. — Udendo cotesto, Hiraniaca rispose sorridendo: Amico mio, a che, essendo io qui venuto, temi tu ancora del cacciatore? Io intanto ho un gran sbalordimento in me al riguardo di questa dottrina del vivere, cioè come mai i pari tuoi, che pur la sanno, vengano a questa condizione. Perciò io te ne domando conto. E l’altra disse: Amico, anche la sapienza si lascia vincere dal destino, perchè è stato detto:


Quella parola
Che sulla fronte
Del Creatore
La man segnò,


Niun sapïente
Cancellar può,
Tutta scienza
S’anche v’usò. —


Mentre essi così parlavano fra loro, ecco adagio adagio venir fin là Mantaraca tutto turbato nell’animo per la disgrazia dell’amica. Vedendolo venire, Lagupatanaca disse: Oh! cotesto non va bene! — Hiraniaca disse: E che? Viene forse il cacciatore? — Disse il corvo: Lasciamo stare la faccenda del cacciatore! Viene Mantaraca, e questo è un errore contro la regola del ben vivere. Per colpa sua noi tutti ora andiamo ad essere ammazzati, perchè, se quello scellerato di cacciatore sopravviene, io me ne volerò per aria, tu ti salverai cacciandoti in una tana, Citranga fuggirà nella selva con tutta prestezza; ma costui che vive nell’acqua, che farà qui? Perciò appunto io sono turbato. — In quel momento arrivò Mantaraca, e Hiraniaca disse: O caro, tu non hai fatto bene venendo qui. Però, ritorna indietro sollecitamente mentre non viene ancora il cacciatore. — Disse Mantaraca: Amico, che devo fare? Standomi là, io non poteva sopportare il dolor cocente della disgrazia dell’amico, e però io son venuto qui. Ora, giustamente si suol dire:


Esser lontano dalla donna amata,
Orbo andar di ricchezza radunata,

Chi tollerar potrà


Se procacciar non sa
D’accontarsi con chi l’ama di cuore,
Solo rimedio dell’alma al dolore?


E ancora:


Meglio lasciar la vita
Che da un tuo pari vivere lontano;

Quella, restituita


M’è in altro nascimento1; i pari tuoi,
Io cercherolli invano. —


Intanto che così parlava, ecco venire il cacciatore con le saette in pugno. Il topo allora, come l’ebbe veduto, rosicchiò in un momento i lacci di corda di Citranga, perchè Citranga, sùbito, cominciò a correr via con tutta prestezza. Lagupatanaca salì sopra un albero e Hiraniaca si cacciò dentro una tana là vicina. Allora il cacciatore che erasi turbato dell’animo per la perdita della preda, essendosi inutilmente affaticato, quando vide

  1. La dottrina indiana del rinascere dopo morte.