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libro secondo 127

Anche quando di sua casa
Nel giardino ei si diporta,
Che all’amico tocchi danno
Teme ognun che amor gli porta.


Ma se dentro a spaventosa
Selva piena di sventura
Ei talor s’aggirerà,
Quanto più si temerà!


Mantaraca, allora, disse al corvo: O Lagupatanaca, poichè noi due, io e Hiraniaca, non possiamo per la nostra lentezza andare in cerca di Citranga, va tu ad esplorar la selva se mai in alcun luogo potrai trovarla viva. — Udendo ciò, Lagupatanaca non era andato molto lontano dallo stagno quando trovò Citranga starsi là costretta da un laccio traditore. Vedendola in quello stato, con animo turbato dal dolore, le disse: O cara, che è ciò? — Ma Citranga, vedendo il corvo, se ne stava tutta contristata. Ed era giusto, perchè è stato detto:


Anche se allenta,
Anche se cessa,
Avvien che senta
Più forte il male


Quando alla vista
Gli si appresenta
Persona amica,
Ogni mortale.


Ma poi, cessato il lagrimare, disse a Lagupatanaca: Antico, ecco qui la morte mia! Eppure è ancora buona fortuna per me l’aver potuto rivederli. Perchè è stato detto:


Quando è giunto l’istante del morire,
A chi sorvive e a chi morir dovrà

Alcun sollazzo, alcun conforto dà,
Se qualche amico vedesi apparire.


Però mi si perdoni da te se mai, quando ci adunavamo a conversare insieme, io t’ho detto alcuna cosa con animo iroso. Ciò stesso tu dirai ancora per me a Hiraniaca e a Mantaraca. Perchè è stato detto:

Se conscio o inconscio alcun pungente detto.
Io v’ho rivolto, deh! mi perdonate,
Core assumendo di sincero affetto! —


Udendo ciò, Lagupatanaca disse: O cara, non temere da che tu hai amici come noi. Io ora, prendendo con me Hiraniaca, verrò sollecitamente. Gli uomini di valore non sbigottiscono mai nella sventura. — Così avendo detto, Lagupatanaca, come ebbe confortato Citranga, tornato là dove si stavano Hiraniaca e Mantaraca, raccontò loro tutto quanto il fatto di Citranga caduta nei lacci; anzi, fattosi montar sul dorso Hiraniaca che già aveva pensato a liberar dai lacci Citranga, se ne ritornò presso di lei. La quale, come ebbe veduto il topo, confortata da qualche speranza di vita, pur con qualche turbamento, disse: O amico, quanto giustamente si suol dire:


I saggi che riparo
Vòn fare alla sventura,
D’aver sinceri amici
Abbiano molta cura.


A nessun tristo caso
Riparo mai non fa
Chi senza amici in terra
A vivere si sta. —


Hiraniaca disse: Poichè tu sei, amica mia, tanto versata nella dottrina del ben vivere, come mai sei tu caduta in questo tradimento? — Citranga