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122 | novelle indiane di visnusarma |
Perciò un uomo di valore deve esser sempre in gran faccende. Perchè è stato detto:
Ancora:
Per quello poi che vai dicendo: Cadranno o non cadranno? —, anche cotesto non è bene a proposito. Perchè è stato detto:
Del resto, io ormai ho in gran fastidio la carne di topo. Quei due pezzi di carne mostrano che son vicini a cadere. Perciò tu devi in tutto far così e non diversamente. — Lo sciacallo allora, avendo inteso cotesto, abbandonando il luogo dove soleva cacciare i topi, andò dietro a Tixnavrisana. Ora, egregiamente si suol dire:
Di tutte l’opre sue vero padrone È l’uom quaggiù, finchè non lo governaDel parlar delle donne il pungiglione. |
E poi:
Così adunque, mentre egli con la sua femmina andava dietro al loro, vide passar molto tempo, nè quei due lembi di carne caddero mai. Al quindicesimo anno, lo sciacallo, pieno di stizza, così disse alla femmina:
Nè cadranno mai in avvenire. Ritorniamo adunque al passaggio dei topi! — Perciò io dico:
- ↑ Si dice dagl’indiani che l’uccello Ciataca (una specie di cuculo) si cibi soltanto di stille di pioggia e che il re degli Dei, Indra, gliele appresti, appunto perchè egli non riceve altro cibo.