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l'efficaciadella parola richiamò gli Ariani alla vera antica universale credenza, e convertì a Cristo le genti ancora idolatre, estendendo le sue sollecitudini fin giù nelle valli del Veronese e del Bresciano.

Santo Ambrogio arcivescovo di Milano, col quale teneva corrispondenza, gli inviò di là tre pii e zelanti cherici, Sisinio, Martirio, ed Alessandro, i quali Vigilio mandò nella Naunia confortandoli a predicarvi la buona novella. Quelli, dopo avere convertiti parecchi, ed edificata già una chiesetta nella quale davano istruzione e facevano insieme a' nuovi cristiani la preghiera, furono messi a morte in odio della Religione da villici ne' giorni in cui questi facevano le feste e processioni dette Ambarvalia (che vuol dire andar in giro pe' campi) onorando Saturno dio degli agricoltori, che particolarmente nella terra di Romeno vicina al luogo ov'eretta era la chiesa cristiana, aveva ministri destinati al suo culto; detti in una lapide ivi rinvenuta Lumennones.

Vigilio, avuta contezza dell'uccisione de' santi suoi missionari; portossi prontamente colà pien di zelo e di coraggio, ed ottenne in breve che tutta l'ampia valle abbracciò il Cristianesimo; e in segno della sincera sua conversione eresse croci in vani luoghi; costume che si mantenne fino a questi nostri giorni, in cui a professione di perseveranza le croci si fanno di pietra. Alla conversione de' Nauni contribuì la carità di Vigilio, e d'altri Vescovi, che come ne assicura santo Agostino, impetrarono da Onorio imperatore il perdono per quelli che uccisi avevano i santi cherici. Perdonare e far bene a' nemici era in quel tempo, e sarà sempre, miracolo commoventissimo.