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In Trento e nel suo territorio, specialmente nel settentrionale, stanziarono in que' tempi molte soldatesche, e pur molte transitarono per di qua portandosi in Germania, o tornandone per le dette vie. Soggiornava qui la terza legione (reggimento) italica; e le nostre lapidi conservano più nomi de' loro comandanti. Dicemmo che entro alle valli erano Speculatori, e questi facevano dimora per loro sicurezza in castelli fortificati. Castello romano fu Vervassium presso la terra ora detta Vervò nella Naunia; ne sono prova le iscrizioni sopra lapidi ivi stesso rinvenute, delle quali qualcuna è ora in Verona. Da una lapide scoperta in Revò, pur nella Naunia, si rileva, che anche ivi, e il luogo è adatto, erano Speculatori. Questo ci fa credere che alcuni castelli lungo le vie nella Valsugana, nella Lagarina, e nelle valli di Sarca abbiano anche ivi servito a tal uso. Tali si posson credere que' che eran posti sopra eminenze.

Ma se tutto il detto giovò a tenere tranquilli i Trentini, poco valse ad atterrire e frenare i popoli della Germania che, insofferenti di giogo, e vogliosi di calare, secondo il costume antico, nella bella e ricca Italia, assalirono più volte la Rezia settentrionale, e fin qua entro, e più a basso portarono stragi e ruine. Il valente Frapporti (ne' suoi Discorsi su la trentina Istoria) compendia quegli avvenimenti così: E' la storia delle invasioni concisa e sconnessa, ragione per cui evitando nojose ripetizioni dirò in un fiato quanto sarebbe mestieri enumerare in piccoli incisi. Sotto Marco Aurelio spingevansi i Germani nel Norico e nelle Rezie, e ne li cacciavano i suoi