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ressarlemaggiormente accordavan loro esenzioni e privilegii apprezzabilissimi, sicché formavano ognuna una Repubblica. Trento fu già di buon'ora, per le esposte ragioni Colonia romana delle più importanti. E sebbene i Trentini abbian dovuto cedere ai coloni parte del territorio, pure essendosi questi fatti anch'essi trentini, ed avendo associati gli antichi abitatori al godimento de' loro privilegii, tutto il paese venne presto migliorando condizione, almeno per qualche tempo, in grazia appunto di tali privilegii, e ancora coll'aumento in popolazione, e in coltura, che a que' tempi i Romani erano in arti, lettere, e scienze utili coltissimi. Non potendo in un compendio dirne di più, rimetto i Lettori alle erudite opere del barone Cresseri e del conte Giovanelli, i quali dilucidando le nostre lapidi che alla trentina Colonia si riferiscono, esposero chiaramente ed ampiamente quanto riguarda ed onora Trento ne' tempi che discoriamo.

Privilegii non dissimili da quelli accordati a Trento godevano pure li Nauni, detti in latino Populus Naune, Populus naunitanus, imperocchè la Naunia, la più ampia delle trentine valli, fu Municipio, che al dire di Aulo Gellio era poco meno che Colonia, ed oltre a ciò aveva un Emporio, collegio ovvero convegno di mercadanti che trattavano insieme le bisogne commerciali. Non si può dubitare che non appartenga alla Naunia la Tavola in rame che di tutto questo ne assicura (si può leggere intera nel libro su la Naunia del nobile Giacopo de Maffei da Revò) perché questa valle fu veramente in quel tempo, come si vedrà più innanzi, assai popolata, ed eranvi molti castelli, e vi avevano collegi di ministri pel culto.