Pagina:Le Istorie Trentine in compendio ristrette 1847.djvu/55


55

castello sulla Verruca, a' cui piedi sorgevano edifizii formanti probabilmente parte della città, le solidissime torri che gl'intelligenti riconoscono per romane, senza dire del Campo marzio dove si può credere che fossero altre fabbriche. E quanti altri monumenti non saranno stati distrutti dal tempo, e dai barbari che tante volte, siccome si dirà, diedero il guasto al paese? Per tutto ciò possiamo ben prestar credenza a chi scrisse che Trento fu tra 'l numero delle più popolose, opulenti, e chiare città italiane. Nè sia chi trovi in tal detto esagerazione. Imperocchè già consta da tutta la romana Istoria che le città da' Romani conquistate furono pressoché tutte per suggerimento o voler loro aggrandite, e decorate, ed empiute di popolo. Ciò poi che rende ancora più credibile quanto si offermò è che poche città erano per li Romani d'uguale o maggior importanza che Trento. La sua posizione tra' monti verso Germania, agli attacchi e alle difese opportunissima, essendo i Germani sempre inquieti, rendeva necessario che qui fossero concentrate forze imponenti d'ogni maniera.

E in fatti questo fecero i Romani. Era uso di loro che, finita una guerra d'importanza, e fatta una conquista, mandavano ne' luoghi più idonei cittadini loro, poveri, e ricchi, e soldati benemeriti, a' quali assegnavano campi da coltivare, e che per ciò dicevansi coloni, ossia coltivatori, e il totale di questa gente, e il luogo ove stanziava appellavano Colonia. Questo facevano dappertutto, come assicura Cicerone, dove sospettavano pericolo, acciocché le Colonie difendessero, ivi fortificatesi, l'impero; e ad animarle e inte-