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Parlando Plinio de' popoli alpini, e delle alpi affermò appartenere queste e quelli all'Italia, che dice esser sacra agli Iddii. E veramente in senso geografico appartiene all'Italia tutto l'ampio territorio che stendesi fino alla somma Alpe. L'Italia è il bel Paese che Apennin parte (divide) e 'l mar circonda e l'Alpe. Il Trentino poi fu ed è Italiano anche per lingua, per indole, e per costumanze de' suoi abitanti già dal tempo in cui gli Etrusci si furono qui stabiliti, e fattisi dominatori, cioè da non meno di secoli venticinque. Nessuna delle molte e varie vicende che, siccome vedremo in tutto il seguito di questa Istoria, agitarono i Trentini, mai poté alterare la loro nazionalità; ei si mantennero sempre Italiani. Di che tanto si compiaciono, ed a ragione, i Nostri, che molti vorrebbono pure persuadersi essere stati i Rezii, e con essi i Trentini, sempre Italiani o per lo meno un popolo venuto da regione in cui già era in fiore la bella ed utile coltura. Egli è forse perciò che, attenendosi, nell'interpretare i passi di Livio e di Giustino, alla lettera, e sostenendo che i Rezii trassero origine dagli Etrusci, vorrebbono dalla Rezia escludere ogni altro popolo non colto in essa pria della venuta di quelli stabilito. Ma la Istoria non si fa coi desiderii, essa risulta dai fatti. E ad ogni modo conviene ammettere, che tutti i primi popoli erano rozzi e barbari, quali per esempio furono gli stessi Greci per secoli. Noi vedemmo fatto credibile che i Rezii primitivi furono o Celti, o qualche altra razza di gente venuta dal Settentrione; ed imparammo da Livio che i Tusci vennero nella Rezia al tempo in cui si fondava Roma,