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guerel’una dall’altra, come seppero chiamare i popoli di questa Rezii, e di quella Vindelicii.

Il Trentino che al settentrione avea confinanti gl’Isarci, e i Venosti, quegli abitatori della vallea dell’Eisack, che è lo Isarco, e questi della Venosta, sull’Adige verso le sue sorgenti, e all’occidente i Camuni e i Triumpilini, abitanti delle valli Camonica e Trompia, tutti, come leggesi in Plinio ove parla delle genti alpine, popoli della Rezia, il Trentino che aveva a mezzodì confinante il Veronese, e ad oriente il Feltrino, il Bellunese, e ’l Beruese, le cui città, Verona, Belluno, Berua, Feltre, e per qualche tempo anche dalla parte di sera Como, erano al dire dello stesso Plinio e di Strabone città de’ Rezii, formava anch’esso in que’ tempi antichi parte non piccola, anzi principale dell’ampia Rezia. Di questa verità sono conferma i detti di varii antichi Istorici e Geografi che ne assicurano, essersi i Rezii, e quindi tra primi i prossimi, innoltrati ed estesi in giù fino ai piè delle alpi.

Rezii dunque furono senza dubbio i primitivi abitatori di questo nostro paese; i quali per distinguersi dalle altre molte retiche tribù (popolazioni) dal nome della città da essi edificata si nomarono Trentini. Nomi più antichi non si legge ch’essi abbiano avuto fuor quello che subito dirò.

Ma quale fu de’ Rezii trentini, e degli altri tutti l’origine primitiva? In qual tempo si son eglino innoltrati a prendere possesso delle vallate e de’ monti che il piano d’Italia da quello della meridionale Germania dividono? Dire di questo, e ciò che si dice provare con irrecusabili autorità è difficile molto, sì