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maginarsi le nostre Valli deserte, od abitate solo da pochi selvaggi, mentre le vicine provincie si trovavano piene di popolo, è al tutto impossibile.

Essendo vero tutto ciò, si dimostra da sè che i primitivi abitatori della vallea dell’Adige qui stabilitisi non potevano, posti in mezzo a tanti popoli, starsi quieti, e sicuri, e provvedere a’ loro bisogni senza un capoluogo che servisse loro di ricovero, e che fosse residenza de’ capi del popolo, ritrovo e convegno delle generali adunanze, e centro della comune difesa. Nè giova l’opporre che in que’ remotissimi tempi non sapevan gli uomini edificare abitazioni, o non se ne curavano. Cura di fabbricare non si prendean, nè si prendono, i popoli sempre pastori, erranti per necessità, chè ad essi bastano tende o capanne. Ma tostochè un popolo, od una tribù, giungeva in luogo ove poter prendere sicura stanza, e procacciarsi di che sussistere, ed alimentare il suo gregge, ivi subito edificava stabili abitazioni, e come sapeva meglio munivale. Nè è poi necessario supporre che la città fosse da prima tale quali erano in que’ tempi altrove alcune, e quali sono moltissime al presente; bastava che fosse in origine, se volete, uno di que’ recinti difesi da grossi massi di roccia posti in circolo che usavano di avere certi popoli, e che vedevansi in Germania e nelle Gallie; poi un corpo unito di fabbricati in cui potessero soggiornare sicuri dagl’insulti delle fiere e delle stagioni molte famiglie, una grossa terra (villa) una borgata, che poi si ampliò, si fortificò, si abbellì come avvenne di tutte le altre, e da essi medesimi que’ primi fondatori, a da altri popoli sopravvenuti.