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6 AMMIANO MARCELLINO

luogo dove una volta si sono pasciute, così costoro a somiglianza di turbine[An.dell’E.V. 353] da monti altissimi e dirupati discesero in vicinanza del mare; dove nascondendosi in certe valli, la notte (perchè la luna era tuttora cornuta e non risplendeva gran fatto) spiavano i naviganti; e quando li vedevano abbandonati al sonno, arrampicandosi con piedi e con mani per le corde delle ancore, e gittandosi dentro le navi, gli uccidevano all’improvviso. E come il desiderio del rubare accendeva in essi la crudeltà, non perdonavano ad alcuno; ma ammazzandoli tutti ne tornavano senza contrasto di sorta carichi di prede ricchissime ed a loro mal note. Ma queste cose non durarono lungo tempo: perchè avendo i naviganti conosciuta la morte dei depredati ed uccisi loro compagni, nessuno più approdava a quei luoghi, ma fuggendoli come i mortali dirupi di Scirone1, navigavano a’ porti vicini a Cipro, i quali erano dirimpetto agli scogli d’Isauria. Laonde in successo di tempo, vedendo costoro che in quel luogo non v’era più da far preda, lasciando il mare, se ne vennero nella Licaonia, paese congiunto alla Isauria; ed avendo intercette in parecchi luoghi le strade, vivevano alle spese de’ paesani e de’ viandanti. Questa cosa svegliò i soldati che stavano a guardia per le castella e per le città confinanti: ma sebbene si sforzasse ciascuno di respingere quanto poteva questi assassini che si venivano sempre più dilatando, ora in bande adunati ed ora alla spezzata, n’erano superati dalla grande moltitudine; oltrecchè questi uomini nati e cresciuti fra gli alti e ricurvi sentieri de’ monti, vi camminano non altrimenti

  1. Scogli situati fra Corinto e Megara. Scirone poi fu un famoso corsaro.