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CAPITOLO XI.


SCHIAVI, MERETRICI E DELINQUENTI.

Cheri-Bey: fatto raccapricciante, schiavi e schiave. — Le etère del Rinascimento e le meretrici ricche del Seicento. Gli Offiziali delP Onestà, il segno delle meretrici, le leggi su di esse. — Il secolo degli ammazzati, atrocità de’ delitti, vendette che sembrano giustizie, la legge impotente a infrenare i delinquenti. Ultime ore de’ condannati a morte, i Neri, pene e torture. Condanne esorbitanti e delitti impuniti, gli Otto di guardia, le leggi di allora.

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La libertà di culto concessa in Livorno agli Ebrei, a’ Turchi, agli Armeni e agli Orientali in genere, oltreché agP Inglesi, agli Olandesi e agli altri protestanti, era, insieme con la franchigia del porto, una delle cause della prosperità di quelP emporio commerciale. Una curiosa prova della tolleranza che ivi si aveva per le diverse religioni si trova nel Voyage en Italie fatto nel 1671 dal giovine marchese di Seignelay figlio del potente ministro Colbert. Era stabilito in Livorno un tal Cheri-Bey, già «maestro» della dogana di Costantinopoli. Egli, da quel buon Turco che era, vi menava la vita di un gaudente, lontano dal suo paese, dove si era arricchito e suo fratello era stato strangolato per ordine del Gran Signore,