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2 Capitolo I.

diamente trar prolftto da tali vecchi libri —: l'uno per un'artistica ricostruzione storica, l'altro per fugaci e opportuni accenni al passato. Ma chi voglia servirsi di opere siffatte, bisogna che sappia discernere la notizia vera dalla falsa, l'osservazione originale e giusta dal luogo comune volgare, il giudizio sereno da quello dovuto a odio di religione, poiché fra gli autori alcuni si professano ferventi cattolici, come il padre Germain, il padre Labat e il Lassels, e altri si mostrano accaniti nemici della Chiesa di Roma, come il Burnet, vescovo di Salisbury, il D'Émiliane, un apostata del cattolicismo, e il Misson. il Lassels, a differenza di altri inglesi avversari della Corte e della religione papale, è ad esse devoto, e arriva a difendere la sbirraglia romana e il pontefice, che mantiene le meretrici, dalle quali spilla denaro. 11 francese d'Émiliane, al contrario, dappertutto vede inganni, frodi e rapacità di monaci e di preti, benché dica molte verità. 11 Misson in fine giunge al punto di sostenere l'esistenza della papessa Giovanna ! Eppure, se togli le esagerazioni, dovute alla passione, i Viaggi in Italia de' detti scrittori sono pregevoli per vari rispetti.

Vi sono poi degli autori, ma per fortuna son pochi, che, per tener desta l'attenzione di chi legge, non sanno far di meglio che raccontare maraviglie, e s'immaginano che le loro « spiritose invenzioni » — cosi il goldoniano Lelio de' Bisognosi chiama le sue bugie — saranno prese per vangelo. Tra questi gabbamondo, la cui arte si scopre facilmente, metto volentieri in prima linea le sieur de La Boullaye le Gonz, autore deVoyages et observations des estats (Paris, 1653), un francese « connu en Asie et en Afrique sous le nome d' Ibrahim-Beg, et en Europe sous celuy de Voyageur Catholique ». 11 nostro sieur modestamente ci fa sapere, che il re lo ha esortato a