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CAPITOLO VII.


LA SOCIETÀ ELEGANTE.

Le vesti e la toilette. — Il lusso e le leggi suntuarie. — Gli appartamenti signorili e i festini di giuoco e di ballo. — I giuochi di penitenza. — Osservanza delle etichette; visite, battesimi, nozze e funerali. — I pranzi. — Le raffinatezze della vita elegante, e l'amore della villa.

Il Frati, nell’importante libro su La vita privata di Bologna^ scrive (p. 41): «Fu già notato come in nessun «tempo antico vi fossero tante e cosi capricciose fogge «di vestire come nel Einascimento. Oggi la moda muta «spesso, ma essa è una tiranna, che tiene tutti i suoi «sudditi sotto una disciplina ferrea. ^N^el Cinquecento «invece alP individuo era lasciata molta maggiore li«berta d’azione, tanto che v’erano alcune famiglie che «avevano una loro speciale divisa, ovvero una foggia di «vestire, che le distingueva dalle altre. Nel Memoriale «di Cesare l!^appi, notaio erudito bolognese della fine «del Quattrocento, è descritta la divisa della sua fami«glia, che era come segue: la calza destra tutta rossa, la «sinistra parte azzurra e parte bianca, quadripartita. «Cosi pure la giornea avea due quarti rossi e due in «color bianco ed azzurro alternato, od in volta, come «allora dicevasi». La moda era adunque, come osserva