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LAVDA .L. 77

     uita meno celesta,       poi ch’io non t’agio a ribello,
     cha lo splacer tuo è coltello       ch’entro al merollo à passato.
Ragion è ch’io deia posare       poi che l iudicio ài facto;
     iustitia si t’è en amare et messo       i e’ t’en man entrasacto;16
     et nullo uolesti far pacto,       ciò che ne fae sì te piace,
     et loco si fonda la pace       che l mio furor à placato.


De la grande battaglia de Antichristo.          .l.


     OR se parrà chi hauerà fidanza!
     la tribulanza ch’è prophetizata,
     da omne lato uegiola tonare.
La luna è scura, el sole obtenebrato,4
     le stelle del cielo uegio cadere;
     l’antiquo serpente pare scapolato,
     tutto lo mondo uegio lui sequire;
     l’acque s’à beuute da omne lato,8
     fiume Giordan se spera d’enghiuttire,
     lo popolo de Christo, deuorare.
Lo sole è Christo che non fa mo segna
     per fortificare li soi seruente;12
     miracoli non uedemo che sostegna
     la fidelitate nella gente;
     question ne fa gente malegna,
     obproprio ne dicon malamente,16
     rendendo lor ragion nogl potem trare.
La luna sì è la ecclesia scurata,
     la qual la nocte al mondo relucìa,
     papa & cardenal con lor guidata;20
     la luce è tornata en tenebrìa;
     la uniuersitate cericata
     è encorsata & pres’à mala uia;
     o sire Dio, chi porrà scampare?24
Le stelle che del cielo son cadute,
     la uniuersitate reliosa;
     molte de la uia sì son partute,
     entrate per la uia pericolosa;28
     l’acque del diluuio son salute,
     coperti i monti, sommerso onne cosa;
     aiuta, Dio, aiuta lo notare!