gli occhi già non cessano de plorare;52
la Penitenza col suo comitato
entra nel cuore ad habitare;
la Confessione sì ha parlato,
ma en nulla guisa pò Dio satisfare.56
Cha l’Om per sé hauea facto lo tomo,
per sé deueua far releuamento;
per nulla guisa non trouaua el como,
uenneglie de sé diffidamento;60
l’angel non tenea d’aiutar l’Omo
& non potea con tutto el suo conuento;
Dio potea ben refar lo domo,
ma non era tenuto per stromento.64
La Penetenza manda Oratione
che dica a corte quel che è scontrato,
com’ella sede en gran confusione,
ché del satisfar troppo è l’Om priuato:68
Misericordia peto & non Ragione
& io la uoglio lei per aduocato;
de lacrime gli faccio offertione
del cor contrito et molto amaricato.72
La Misericordia entra en corte
& la sua ragione sì ha allegato:
mesere, io me lamento de mia sorte
che la Iustitia sì me n’à priuato;76
se l’Om peccò & fece cose torte,
lo mio officio non c’è adoperato;
me co l’Homo à ferito a morte
de tutto mio honor sì m’à spogliato.80
Iustitia s’appresenta nante l Rege,
a la questione fa responsura:
mesere, a l’Hom fo posto la lege,
uolsela sprezare per sua fallura;84
la pena gli fo data & non se tege
secondo la offensanza la penura;
cerca lo iudicio & correge
se nulla cosa è facta fuor mesura.88
Meser, non me lamento del iudicio
ch’ello non sia facto con ragione;
lamentome ch’io non ci agio officio,
staragioce per zifra a la magione;92
so demorata teco ab initio
giamai non sentìe confusione;
del mio dolor ueder ne poi lo ndicio
quanto so amaricata & ho cagione.96