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12 | JACOPONE DA TODI |
Anema mia, tu sè eterna, eterno uoi delectamento;
li sensi et lor delectanza uedi senza duramento;28
a Dio fa tuo salimento, esso sol te può empire;
loco el ben non sa finire, ché eterno è l delectare.
De la guarda de sentimenti. .vi.
GVarda che non caggi, amico,
guarda!
Or te guarda dal nemico, che se mostra esser amico;
no gli credere a l’iniquo, guarda!4
Guarda l uiso dal ueduto, cha l coragio n’è feruto;
ch’a gran briga n’è guaruto, guarda!
Non udir le uanetate, che te traga a su amistate;
più che uisco apicciarate, guarda!8
Pon al tuo gusto un frino, cha l soperchio gli è uenino;
a luxuria è sentino, guarda!
Guardate da l’odorato, lo qual ene sciordenato;
cha l Signor lo t’à uetato, guarda!12
Guardate dal toccamento, lo qual a Dio è spiacemento,
al tuo corpo è strugimento, guarda!
Guardate da li parente che non te piglien la mente;
cha te faran star dolente, guarda!16
Guardate da molti amice, che frequentan co formice;
en Dio te seccan le radice, guarda!
Guardate da i mal pensìere, che la mente fon ferire,
la tua alma enmalsanire, guarda!20
De pericoli che interuengono a l’huomo che non guarda bene el uiso et altri sentimenti. .vij.
O Frate, guarda l uiso, se uuoi ben riguarire!
cha mortal ferite a l’alma spesse fiate fon uenire.
Dal diauolo a l’alma lo uiso è ruffiano,
& quanto può se studia de mettergliela en mano;4
se ode facto uano, reportalo a la corte;
la carne sta a le porte per le nouelle audire.
Audita la nouella, la carne fa sembiaglia
et contra la rascione sì dà grande battaglia,8
& suo uoler non smaglia con la uoglia emportuna;
se troua l’alma sciuna, fallase consentire.