Pagina:Laude (Roma 1910).djvu/205


PROSPETTO GRAMMATICALE 183


noschi) 65, 53 sarà da *fŭscus (cf. Kört. 4091)1.         Inoltre: gionge 7, 51, iongono 15, 25, ionga 48, 7, ióngasece 48, 14; — giogni (: uergogni) 81, 63, iogne (: uergogne) 46, 57, coniogne (: uergogne) 46, 58; 71, 31 acc. a coniugni (: pugni) 86, 2; — ionto 17, 8; 56, 18, gionta 55, 63; 93, 9 etc., gionto v.: gionto sost. (: ponto) 89, 34 e 35, ponto (: gionto) 57, 28; 91, 65, aponta (: sconta) 1, 32; 56, 17 etc.

16.      Dittonghi latini: AU: thesaro (: uestaro) 43, 226 (: denaro) 55, 31 e, fuori rima, 61, 64, forse per analogìa dei continuatori di -ariu (cf. n. 99); — taccio dei soliti latinismi come auro, gaudio, lauda etc.         Dittonghi romanzi: preite 10, 32; 33, 32; 43, 390; 46, 4 e preiti 43, 382 (Körting 7413); — tieco 43, 246 e 248; 65, 135 di contro a teco 23, 25 etc.; fiero fecero 25, 13 e fier 30, 5, analogici su diero e dier.         Si notino inoltre: baila 70, 11, bailo 38, 51; aino agnus 40, 50; roina rogna 22, 60.         Di daite 8, 16 e faite 1, 13 etc., rifatti sui singolari dai e fai, si parla al n. 88.


Vocali atone.


17.      A protonico conservato dinanzi a R: enfermarìa 4, 50; 48, 21, forestarìa 31, 4, cauallarìa 43, 308; 62, 15, Barbarìa 59, 15, befolcarìa 59, 19, giollarìa 59, 21, massarìa 73 30, albergarìa sost. 88, 228, rogarìa roveto 48, 31; — margarita 65, 83, margarite 36, 25; 62, 23 etc., matarazo 71, 23, saccarello 24, 9, guidardone 3, 27; 55, 73, ascaran 58, 14; — comparai 26, 32, comparato 41, 53; 95, 34 etc., embrigarògli 78, 39, sforzaròlla 43, 374, lassarai 3, 59, te nebriarai 102, 26, spezarà 102, 31, priuarà 102, 30, retornarà 72, 11, secarà 8, 64, usaranno 43, 366, parlaran 81, 61, etc. etc.         Passato ad o in: oprirai 43, 359, opriteme 42, 15 e 45, operto 24, 11; 57, 9.         Finale: di ultra ed oltra si è parlato al n. 14; si aggiungano qui contra passim ed encontra 47, 100, fuora 57, 41, fora 90, 26 e forsa 25, 41; 40, 45, etc; — sopre 2, 34; 54, 24; 62, 9 etc. può essere considerato come il continuatore di super; allore (: amore : dolzore) 82, 8 e 23; 76, 7, che va con a quel ore 19, 20, ad hore 67, 13 e ancore (: ualore : descionore) 19, 7, è, quanto al significato, un singolare da non confondersi con tutture 11, 16 e tuttore 65, 134.


  1. Quanto a locto lutto (: corrocto) 16, 50, pare sia da rifiutare; cf. la nota dell’Ed. alla poesia xvj.