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LAVDA .CI. 167

     d’amor lo uostro cor non è scaldato;
     però ciascun se studie in omne luoco84
     dell’amor di Christo essere abrasciato
     et confortato dal suaue odore.
Odor che trapassi ogni aulimento,
     chi ben non t’ama, bene fa gran torto;88
     chi non sente lo tuo odoramento,
     o elli è puzzolente o elli è morto;
     o fiume uiuo de delectamento,
     che laui ogni fetore et dài conforto92
     et fai tornare lo morto in suo uigore!
Vigoros’amante, li amorosi
     en cielo hanno tanta tua dolcezza,
     gustando quelli morselli saporosi96
     che dà Christo ad quelli ch’anno sua contezza,
     che tanto sono suaui et delectosi;
     chi ben li assagia, tutto el mondo sprezza
     et quasi in terra perde suo sentore.100
Sentìtiui, o pigri et negligenti,
     basteui el tempo ch’auete perduto!
     o quanto simo stati sconoscenti
     al più cortese che si sia ueduto!104
     el qual promette celestial presenti,
     et mai nullo non ne uien falluto;
     chi l’ama, sì li sta buon seruidore.
Seruire a te, Iesù mio amoroso,108
     più sei suaue d’ogni altro dilecto;
     non può sapere chi sta de te otioso
     quanto sei dolce ad amar con affecto;
     giamai el cor non troua altro reposo,112
     se non in te, Iesù, amor perfecto,
     che de tuoi serui sei consolatore.
Consolar l’anima mia non può terrena cosa,
     però ch’ella è facta a tua sembianza;116
     che più de tutto el mondo è pretiosa
     et nobile e sopr’omne altra sustanza;
     solo tu, Christo, li puoi dar puosa
     et puoi empire de tutta sua bastanza,120
     però che tu sei solo suo maggiore.
Maggiore inganno non mi par che sia
     che de uolere quello che non se troua,
     et pare sopra omne altra gran follìa124
     de quel che non può esser farne proua;
     cusì fa l’anima che è fuor de la uia,