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LAVDA .LXXXXVIIJ. 161

     et déi esser ben composto       nelli tuoi portamenti,
     sì che onne hom che ti uede       si possa edificare.
Tu déi stare all’offitio       molto deuotamente,
     et de omne aduersitate       déi essere patiente;52
     ad qualunche te domanda,       rispondi humilmente
     et onne intenza inutile,       quanto puoi, recessare.
Non déi essere schifo,       né molto desdegnoso,
     sì com’è lo zitello       che è superbo & lagnoso;56
     le mano déi auer larghe       et lo core pietoso,
     et omne cosa che dài,       molto uolontier dare.
Le parole de Dio       uolontier déi udire,
     et alli tuoi prelati       humilmente ubidire,60
     et li sancti sacerdoti       in reuerentia hauere,
     perciò che son pastori       per l’anime saluare.
Et ciascuno in suo luoco       déi portare in amore,
     et conseruare pace       sempre nel tuo core,64
     et omne altra persona       déi credere tuo migliore,
     en tutti li tuoi facti       te déi humiliare.
L’umilitate è quella       che fa essere amato,
     et da Dio et dal mondo       essere exaltato,68
     et lo tuo core sempre       te fa hauer consolato,
     perciò la humilitate       molto la deui amare.
Tu deui lo tuo core       conseruare en necteza,
     non li lassar pensare       nulla laida laideza,72
     acciò che possi fare       più degna peniteza
     en nullo male amore       te deui delectare.
La tua confessione       déi far molto spesso,
     et li tuoi offendimenti       déi dicere tu stesso,76
     acciò che Christo Dio       sempre ti stia dapresso,
     de li suoi benefitii       lo déi regratiare.
Tu te déi sforzare       de gire sempre inanti,
     et non tornare endrieto       sì como fon li granchi,80
     acciò che tu aggi       la corona de li sancti;
     nel ben ch’ài cominciato       deui perseuerare.


Como la ragione conforta l’anina che retorni a Dio.          .lxxxxviij.


     PErché m’hai tu creata,       o creatore Dio,
     et poi recomperata       per Christo Iesù mio?
Amor, tu m’ài creata       per la tua cortesìa,
     ma so uillana stata       per la mia gran follìa,4
     fuor de la mia contrata       smarrita aggio la uia,
     la uergine Maria       me torni all’amor mio.