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PREFAZIONE XI

loro composizione.            Ma per la maggior parte di essi la determinazione cronologica è pressoché impossibile, e oltremodo difficile riesce anche per quei canti di carattere politico nei quali non sempre gli accenni a fatti contemporanei appajono evidenti. Forse l’editore fiorentino, essendo in grado di vagliare, meglio di quanto possiamo far noi, la tradizione jacoponica, avrebbe potuto disporre di elementi più solidi e procedere con maggior sicurezza nel fissare la cronologìa delle singole laudi; ma o non volle o non vi pensò; attenersi all’ordine dato dai codici non istimò opportuno perché, tranne che nei todini, gli parve troppo vario e incerto; e preferì la distribuzione per materie: ‘Quanto all’ordine de esse laude, egli scrive, uedendosi quello essere uario & incerto in molti libri: benché li Todini siano quasi ad uno modo, non è parso inconueniente cominciare da quelle due della Madonna: quale è porta & inuentrice de ogni gratia, & da poi mettere le più facile, & successive le altre.            Et anco distinguere le materie, & metterle insieme al meglio che si ha inteso, sì come si uederà facto’1.

Fu questa la prima delle molte classificazioni tentate in seguito da editori e da critici ed è, secondo me, l’unica che, fatte le debite eccezioni, possa esser proposta anche oggi.            L’Ozanam che mirò specialmente a porre in evidenza il significato ascetico e moraleggiante dei canti del beato Jacopone e a coordinarli sistematicamente fra loro, non si allontanò gran che da quella classificazione nel distinguere, com’egli fece, tre tipi diversi di poesìa jacoponica: i poemi teologici, le satire e le piccole composizioni scritte per divulgare un santo pensiero, per celebrare una festa2.            Le piccole composi-


  1. Cf. il Proemio, p. 4.
  2. Op. cit., p. 200.