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134 JACOPONE DA TODI

     enfiase lo core a suspirare,116
     et ou’è l mio Signor ch’io non lo ueio?
     derrata so ch’el uolse comperare;
     respondemi, Signor, ch’altro non cheio;
     desidero morir per te amare.120
La lectione damme una ensegna
     cha, se uoglio trouar lo mio Signore,
     ad opera compita opo è ch’io uegna,
     se uol che uiua et cresca lo suo amore;124
     lo terzo ramo mostrame & assegna
     nome de uirtute per doctore;
     chi questo ramo prende, bene aregna,
     albergalo con l’alto emperadore,128
     et de uiuer prende una conuegna,
     che sempre ua crescendo per feruore.
Lo seconda ierarchìa, co a me pare,
     che en tre distinctione è ordinata,132
     che nella prima non puoi dimorare;
     se con questa non fai tua giornata,
     con l’impedimenti opo t’è pugnare;
     se uol che uada en pace la contrata,136
     li cinque sensi opo t’è domare
     che la morte al core hanno ministrata;
     dominatione si può appellare
     questa signorìa cusì beata.140
Lo secondo ramo è principato,
     en elle creature ordinamento,
     che ciò che uede & ode & ha pensato,
     ciascuna rieca suo consolamento,144
     laudando lo Signor che l’à creato
     per sua pietate & piacemento;
     ciascuna conserua lo suo stato,
     reprèndete ch’ài facto fallimento,148
     consèruate lo core en uno stato
     che sempre de Dio troui pascimento.
Le uitia, che stanno a la nascosta,
     ciascuno se briga de aiutare,152
     de non lassar l’albergo fanno rosta,
     ciascuno se briga de esforzare;
     l’orden de le potestà se cci acosta,
     tutte le uirtute fa congregare;156
     la battaglia dura sì s’è mosta
     l’una contro l’altra a preliare;
     le uitia sì fugono la iosta,
     lassan lo campo & brigan de mucciare.160