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LAVDA .LXX. 111

Chi lì giogne, ben è pino       dello spirito diuino,
     facto è un seraphino,       sguarda nella trinitade.
Et tutti li stati ha lassati,       et li tre arbori ha spezati,
     et li tre cieli ha fracassati,       et uiue nella deitade.140
Hom che giogni a tal possanza       per mercè per tua honoranza,
     priega la nostra speranza       che te possiam sequitare.


De le quattro uirtù cardinale.          .lxx.


     ALte quattro uirtute4       son cardinal chiamate,
     ó nostra humanitate       perfece lo suo stato.
Como l’uscio posase       nel suo cardinile,
     cusì la uita humana       è ’n questo quadrato stile;4
     anima ch’amantase       questo nobel mantile,
     puòse chiamar gentile,       d’omne gioia adornato.
La prima è la prudenza,       lume dell’entellecto;
     la seconda è iustitia,       che exercita l’affecto;8
     la terza è fortetude       contra l’auerso aspecto,
     la quarta è temperanza       contra uan delectato.
Altissima prudenza,       baila de la ragione,
     demostri el ben, el meglio,       lo sommo a la stagione;12
     demostri el male, el peio,       el pessimo et la cagione
     et la dannatione       ch’ane l’uomo dannato.
Altissima prudenza,       col mercatar sotile
     de trare cose utile,       non sia cosa sì uile;16
     beato quel coragio,       che tien ricto tuo stile,
     pòsse chiamar gentile       degno de grande stato.
Non par che la prudenza       possa ben operare
     senza l’altre uirtute       che la degon aitare;20
     enuita la iustitia       che ce deggia albergare,
     che deggia exercitare       ciò che ella ha pensato.
Nestante la iustitia       posta ha legge al core,
     che sopra omne cosa       sia amato Dio signore24
     con tutte le potentie       et con omne feruore;
     ché glie s’affa l’onore5       d’esser cusì amato.
Iustitia constregne       lo proximo d’amare;
     cha, se è uerace amore,       loco se uol mostrare;28
     como l’auro al fuoco       se fa paragonare,
     cusì si uol prouare       l’amor ch’aggi albergato.
La fortitude ha loco       a tal pugna portare,
     en amar lo proximo       che te fa eniurare;32
     tolle, fura, engànnate       et statte a menacciare;
     poterlo sempre amare       parme amor prouato,