Pagina:Laude (Roma 1910).djvu/12

VI PREFAZIONE

di tavole comparative dei diversi laudarj, a discussioni di date e di attribuzioni, a ristampe di singole laudi ricucite alla meglio e rabberciate secondo criterj affatto personali1.            Siamo ancora ben lontani da quella invocata edizione ‘la quale riconduca alla nativa forma umbra le rime autentiche e rigetti inesorabilmente le apocrife’2.

La ragione di tutto ciò procede, a mio avviso, da due gravi difficoltà: il numero dei codici e la loro età relativamente tarda.            A rimuover la prima provvide di recente il prof. Annibale Tenneroni con una bella pubblicazione di carattere bibliografico che ne porge il più sicuro sussidio per uno studio sistematico della nostra poesia religiosa3. Quanto all’età dei codici, nessuno di essi, com’è noto, si può seriamente far risalire più in là del xiv secolo, ed anche nei più antichi si rilevano tracce evidenti di profonde alterazioni, dovute in gran parte alla fortuna ed alla pronta diffusione di cui godevano, già sugli inizj del Trecento, i canti del Tudertino.            Fino a che adunque più diligenti o fortunate ricerche nelle biblioteche e negli archivj non porteranno al ritrovamento di più autorevoli manoscritti, riescirebbe pressoché inutile ogni tentativo diretto a darci un’edizione accettabile4 che contenga le poesìe di sicura attribuzione e che rechi per via di rimaneggiamenti e restituzioni più o meno arbitrarie, le impronte idiomatiche particolari della regione ove il poeta visse e dettò le


  1. Cf. la Bibliografia della Lauda pubblicata da A. Tenneroni in Scritti vari di filologia, Roma, Forzani, 1901, p. 545-548.
  2. A. D’Ancona, op. cit., p. 93.
  3. A. Tenneroni, Inizi di antiche poesie italiane religiose e morali con prospetto dei codd. che le contengono e introduzione alle laudi spirituali, Firenze, Leo S. Olschki, 1909.
  4. Cf. A. Tenneroni, Inizi etc., p. xv.