Pagina:Laude (Roma 1910).djvu/115


LAVDA .LXIJ. 93

Giù da le calcagna       agli occhi tra’ l’umore,
     questa ueduta magna       d’esto enfocato ardore60
     a li sancti stette en cuore;       en Francesco fuor è uscito
     lo balsamo polito       che l corpo ha penetrato.
En quella altissima palma       ó salisti, Francesco,
     lo fructo pigliò l’alma       de Christo crucifisso;64
     fusti en lui sì trasfisso,       mai non te mutasti;
     co te ce trasformasti,       nel corpo è miniato.
L’amore ha questo officio,       unir dui en una forma;
     Francesco nel supplicio       de Christo lo trasforma,68
     emprese quella norma       de Christo ch’auea en core,
     la mostra fe’ l’amore       uestito d’un uergato.
L’amor diuino, altissimo       con Christo l’abracciòne,
     l’affecto ardentissimo       sì lo cc’encorporòne,72
     lo cor li stemperòne,       como cera a sigello,
     emprimettece quello       ou’era trasformato.
Parlar de tal figura       con la mia lengua taccio,
     mysteria sì oscura       d’entenderle soiaccio;76
     confesso che nol saccio       splicar tanta abondanza,
     la smesurata amanza       de lo cuor enfocato.
Quanto fosse quel foco       non lo potem sapere;
     lo corpo suo tal gioco       non potè contenere;80
     en cinque parte aprere       lo fece la fortura
     per far demostratura       que en lui era albergato.
Nullo trouamo sancto       che tal segni portasse;
     mysterio sì alto       se Dio non reuelasse,84
     buono è che lo passe,       non ne saccio parlare,
     quil el porran tractare       che l’aueran gustato.
O stìmate amirate,       fabricate diuine,
     gran cosa demostrate       ch’a tal segni conuine;88
     saperasse a la fine       quando sirà la giostra,
     che se farà la mostra       del popolo crociato.
O anima mia secca       che non puoi lacrimare,
     currece a beuer l’esca,       questo fonte potare,92
     loco te enebriare;       et non te ne partire,
     làssatece morire       al fonte ennamorato.


De san Francesco & de le bataglie del nemico contra lui.          .lxij.


     O Francesco, da Dio amato,       Christo en te s’ène mostrato.
Lo nemico engannatore,       auersier de lo Signore,
     creato l’omo, aue dolore,       che possedesse lo suo stato.