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PREFAZIONE




Dacché l’Ozanam nel suo notissimo studio sui poeti francescani in Italia1 tentò per il primo di lumeggiare compiutamente la figura poetica di Jacopone da Todi e di analizzarne il sistema filosofico-morale, i molti che seguendo il suo esempio estesero gli studj e le ricerche a tutto il materiale della lirica religiosa primitiva, sentirono quanto fosse difficile dirigersi con sicurezza nella investigazione dei numerosi laudarj jacoponici e di imitazione jacoponica, sparsi per ogni regione d’Italia e varj di età, di lingua, di attribuzioni.            Il voto espresso da Alessandro D’Ancona per un’edizione critica nella quale i ritmi di Jacopone fossero ricondotti alla ‘verace lor forma idiomatica’2, fu ripetuto fino alla sazietà da quanti ebbero occasione di occuparsi, anche incidentalmente, del poeta tudertino; ma il lavoro di preparazione dura tuttavia e i molti saggi che abbiamo intorno alla poesìa spirituale de’ primi secoli, sono ancora di carattere troppo particolare, essendosi i più limitati a descrizioni di codici, a raccolte di varianti, a compilazioni


  1. A.-F. Ozanam, Les poètes franciscains en Italie au XIII siècle, Paris, V. Lecoffre, 1882.
  2. A. D’Ancona, Studi sulla letteratura italiana de’ primi secoli, Ancona, A. G. Morelli, 1884, p. 6.