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queste cose vuole avere via d’uguaglianza ’. Poco è da laudare quegli che riceve temperatamente; ma quegli che dà temperatamente è molto da laudare per la utilità che n’ ha quegli a cui è dato ^

Non è largo quegli che si contrista di quel che dà, però eh’ e’ non dà per larghezza, anzi dà per vergogna, o per altra vile cagione ^ Dunque quegli è largo, che dà con allegrezza. L’ uomo largo si è contento a sé di poco, acciò che possa fare^ a molti: assai, o poco eh’ egli posseggia, sempre si sforza di fare opere di larghezza, secondo la sua facultade. Rade fiate si trova l’uomo largo essere ricco, però che la ricchezza ^ non cresco

1) Il T: ces choses soni en voie de molennelè.

2) Il T segue: et cil qui done est lozjors améz; mais cil qui droiteraent reçoit est aucune foiz malvolu. 11 ms. Vis. concorda con Bono.

3) Ut: oxi far autre passion. Agg-iunto vile, coi mss. Zanotti, e marciano A. Manca al ras. Vis:

4) Era in forse di mutare /"are in dare, perchè il periodo corerrebbe più liscio, ed avrebbe riscontro con dà. nel periodo precedente. Ma questo fare ha riscontro con altro fare che viene subito appresso: nessun ms. ha tal mutazione: il t non la conforta, dicendo aidier â maius autres.

5) Corretto larghezza in ricchezza, e ricevere, in ritenere, col buon senso, coi mss. del Sorio, e Vis. e col t: force que rickesce ne croist pas par doner, mais par amaster ci par garder.