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Capitolo XVII.

Della fortezza.

Diciamo oggimai di ciascuno abito, e cominciamo alla fortezza. Dico che fortezza si è, secondamente eh’ è detto di sopra, mezzo tra la paura e l’ardimento. Però che sono tali cose, che l’uomo dee temere ragionevolmente, sì come sono vizii, ed ogni cosa che pone l’ uomo in mala nominanza: e quegli che non ha paura di queste cose, si è svergognato e degno di vitupero: e chi ha paura di queste cose, si è da laudare.

Egli sono uomini li quali sono arditi in battaglia, e son di quelli che sono liberali in ispendere pecunia; ma l’ uomo forte, non teme ’ né più ne meno che faccia bisogno, ed è apparecchiato di tutte quelle cose che fa bisogno sostenere ^ Ma r uomo eh’ è ardito sì soperchia in queste

1) Corretto tiene, in teme, col senso, coi mss. del Sorio, e Vis. e col t: ne doute.

2) Il T: il est appareilliez de soffrir ce que raestiers est, et tant comr/ie il convient. Corretto ÓÀ sostenere, in sostenere, eoi mss. del Sorio.