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Capitolo LXXVIII.

« Quello che non f^ per fede, è peccato. » Postilla del Sorio.

» Questa proposizione oggidì non si può tollerare; ed è la seutenza di s. Paolo ai Romani XIV, 23: Omne aidem qiiod non est ex fide, peccatum est: ma dall’autore fu male intesa la voce fides per la virtù teologale, quando è da doversi intendere per coscienza buona, per buona fede; onde dice l’apostolo, che con una mala coscienza operando si pecca altresì facendo opera per se buona né niente peccaminosa »

FiME DEL Volume Terzo