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Capitolo LIX.
Reddito ergo omnibus debita, cui tributum, tributum: cui vectigal, vectigal; cui tiraorem, timorem; cui honorem, honorem (Roman. XIII, 7.)
Hilarem datorem dihgit Deus ( II Corint. IX, 7.) In omni dato, hilarem fac vultum tuum ( Eccli. XXXV, IL)
Alla sentenza: Tu dèi sapere, che nullo luogo sia senza testimonii, il Sorio postilla: Non Tullio, ma Pseudo-Seneca, De moribus.
Capitolo LXI.
Virgilio fa dire a Bidone nel primo dell’Eneide, in senso ben diverso:
Non ignara mali, miseris succurrere disco.
Il manos. Bergamasco traduce il testo di Seneca: Chi ha misericordia degli desiasiadi ^ ha misericordia di se. Il T dice: Des maushaities.
Questo desiasiadi, ricorda: asio, asgio, agio, di molti dialetti, ed i suoi composti. Vuol dire disagiati, e pericò bisognosi, miserabili.