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III. Ma tanto dico bene,
Se talor ti conviene
Giucar per far onore Ad amico, o signore,
Che tu giuochi al più grosso, E non dire: V non posso.
Non abbie in ciò vilezza, Ma lieta gagliardezza;
E se tu perdi posta. Paia, che non ti costa:
Non dicer villania, Né mal motto che sia
(Tesoretto, cap. XV.)
Ecco il testo di Martino Dumense: De IV Virtutlbus. Victus tibi ex facili sit; nec ad voluptatem, seci ad cibum accede (Non ben tradotto nel t, uè nel Volgarizzamento ) Palatum tuum fames excitet, non sapores. Desideria tua parvo redime, quia hoc tantum curare debes, ut desinaut: atque ita ad exemplar divinum compositus, a corpore spiriium, quantum potes, abduce.
Capitolo XXXIV.
Brunetto è (traditore piuttosto che traduttore di questa sublime sentenza di Orazio: