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Capitolo XXX.
Qui ambulai in justitiis, et loquitur veritatem, qui projcit avaritiam ex calumnia, etexcutit manus suas ab omni munere, qui obturât aures sua? ne audiat sanguinem, et claudit oculos suos ne videat malum; iste in excelsis habitat: munimenta saxorum sablimitas ejus: panis ei datus est, aquae ejus fidèles sunt (Isaias XXXIII, 15.)
Capitolo XXXI.
I. Il T dice: Cil qui est contens de soi, est soffisans, ou il est nez avec les richesses.
Il Giamboni traduce, secondo la stampa: Quegli che è contento di se, egli è sofficiente, o egli è nato con le ricchezze.
Il ms. Bergamasco: Ond’ egli è nato, et est vera lectio, postilla il Sorio.
Il codice lionese delle quattro virtù morali aggiunte all’ Etica di Aristotele: Chi è contento da sé, egli è sufficiente, o egli è nato con le ricchezze.
Il ms. Gianfilippi: Chi assai è a se medesimo, è nato con tutte le ricchezze.
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