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Ancora sul Capitolo XVII.

Br esche s de miei.

Il Veratti nota: « Nel vocabolario di antiche parole francesi stampate in fine al Dictioìi. Etymologique de la Lengue Française (Paris, 1750) trovasi Bresca, scritta così con forma italiana. e vi sono recati tre versi della Vie de Saint Fides d’ Agen. Ivi: Dois e suaus x^lus que hresca. E da questa parola vi si dice provenuto in Linguadoca il vocabolo Bresque.

Bresca è voce del dialetto modenese, e forse d’ altri, e significa non solo il favo del miele; ma ancora il nido delle vespe, che, salva la diversità della materia, è identico a quello nella sua configurazione. All’ aspetto si mostra parola d’ origine germanica, come sono quasi tutti i nostri vocaboli ove s’ incontra il suono dello sch, come bosco, fresco, scherzo. Ma in Germania sarà forse vocabolo estinto, non trovandosi registrato ne’ piìi copiosi vocabolari della lingua tedesca. La parola hresche, che vi si trova, ed è termine del linguaggio militare, non è altro che la voce francese bì-èche ( la nostra breccia) derivata già dal tedesco brechen, rompere (Menagio, Boiste), e che i Tedeschi hanno ripigliata lasciandola raffazzonata alla francese. »