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Corrumpiint bonos mores colloquia mala ( I Cor.
XV, 33.)
Omnis sermo malus, ex ore vostro non procédât (I Eph. IV. 29.)
Sermo vester semper in gratia sale conditus, ut sciatis quomodo oporteat vos unicuique respondere (Coloss. IV. 6.)
Qui sophistice loquitur, odibilis est, in omni re defraudabitur, non est enim illi data a Domino gratia (Eccli. XXXVII, 23). Non parli paraula sofistica, cioè paraula d’ inganno, come dice Gesìi Sirach. (Albertano, Op. cit.)
Omnis injuriae proximi ne memineris, et nihil agas in operibus injuriae (Eccli. X. 6.)
Tullio disse: Neuna injuria è sì grande, come quella di coloro, che quando maggiormente fallano, mostrano di no fallare, per essere tenuti buoni uomini (Albertano, Op. cit.)
Regnum a gente in gentem transfertur propter injustitias et injurias (Eccli. X. 8).
Due sono le generazioni de la injuria: l’una si è di coloro che la fanno; l’altra di coloro che la possono stroppiare, e non la stroppiano. E tanto hae di fallo chi non contrasta alla injuria, come chi abbandona lo padre e la madre e gli amici. (Albertano, Op. cit.)
Scrisse Agostino nel libro Del sommo bene: Più è graziosa cosa a fuggire e cessare la injuria tacendo, che soperchiarla rispondendo ( Albertano, Op. cit.)
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