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crudele usuraio ed ipocrita. Questi sono gli ultimi

versi dell’ ode, che ne palesano l’astuta ironia:

Hoc ubi loquutus foenerator Alphius Jam jam futurus rusticus, Omnem redegit Idibus pecuniam, Quaerit Calendis ponere.

Il maestro Brunetto non era tanto grosso, da non distinguere una sentenza seria da una ironica. se avesse studiata intera quest’ ode.

Nel capitolo LXI Bono traduce, secondo le stampe:

  • Virgilio dice (parlando di misericordia): Voglio

soccorrere li tormenti. » Come legge il testo originale ? Ecco: « Virgiles dit: Je n’ ai pas le maus, mes je viaus secorre les tormentez. » L’ amanuense, non intendendo forse l’abbreviatura, come poco sopra nel capitolo stesso, scrisse tormenti, per tormentati. Ommise inoltre la prima parte del periodo: « lo non ho tormento, ma. Rabberciato in questa guisa il Volgarizzamento raffrontandolo col testo francese, è non di meno errato, se lo raffrontiamo col latino di Virgilio, Aeneid. Uh. 1:

Non ignara mali, miseris succurrere disco.

Non dice Bidone con quel verso, ch’ella sia di (ìresente senza tormenti, e ciò non pertanto voglia soccorrere ai tormentati. Dice, che per esperienza propria avendo imparato (inteso a prova, avrelìbe