Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/530

526

tici, e non apocrifi come sembra ad altri. Non è il

solo codice De Visiani, che in luogo del libro VII ha il Libro delle costumanze. Il prof. Mussafia nel suo Studio sul Testo del Tesoro di Brunetto Latini (Vienna, Gerold. 18G9) forma una classe a parte dei codici contenenti questo libro, e sono, oltre il De Visiani, il Riccardiano 2221; il Palatino, E, 5, 5. 26; e r Ambrosiano, tutti completi.

La seconda accusa è, che in questo settimo libro sia franteso più scapestratamente l’ originale, troppo più spesso che Bono Giamboni non abbia fatto a gran pezza nel resto dell’opera.

L’ accusa è assai grave. Ma innanzi tutto si osservi, quale sia la scapestratezza del Volgarizzatore, e quale degli amanuensi, (jarticolarmente in questo settimo libro. Né meno degli amanuensi scapestrarono i quattro editori del Tesoro^ senza far eccezione in favore di alcuno. I libri sono stampati, e basta aver occhi per leggerli.

Per’ offerire un tenue saggio della scapestratezza di chi copiò, ricopiò, e quattro volte stampò questo libro, basti dire che degli ottantatre capitoli di cui è composto, un grande numero ha il titolo errato. Il capitolo ragiona di materia diversa da quella indicata nel titolo; e nessuno vi fece attenzione, nessuno vi appose una nota, nessuno corresse. Egli è come se leggessimo scritto farmacia, sulla porta di un’osteria, o calzolaio sulla bottega di im pistore. Anche senza il riscontro dei mss. francesi, doveva bastare il buon senso a scoprire il goffo strafalcione, e correggerlo. Ora chi fu tanto scapestrato