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sente, che sempre ha molte guardie ’ intorno a sé, ch’egli teme colui, a cui egli fa paura. Tullio disse: che uno che avea nome Dionisio temea tanto il rasoio delli barbieri, che egli si levava col fuoco ^ i suoi peli. E Alessandro tiranno siciliano ^ quando volea giacere con sua femina, egli mandava li suoi sergenti innanzi per cercare che in suo letto ed in suoi drappi non avesse coltello riposto. Ciò era malvagità, a fidarsi piii ne’ suoi sergenti \ che nella femina sua: ne per questa sospezione non fu egli tradito per sua femina, ma da’ suoi sergenti.

Sovvenga al signore, eh’ egli fu senza dignità. Seneca disse, che quelli che son montati a quello ch’elli non speravano, lor viene spesso malvagie speranze. Terenzio disse: Noi speriamo tutto ^, quando noi avemo lo desiderio ^ Stazio

1) Corretto mena, in ha molle, col t: a maini garde.

2) Corretto perchè li levava, in che elli si levava col fuoco, col t: que il bruloit ses poilz.

3) Tiranno siciliano, glossa di Bono.

4) Mutato in tino sergente, in ne’ suoi sergenti, col t: en ses sergcns. E il numero plurale altresì poco sopra.

5) Corretto tosto, in tutto, col t: tous.

6) Il t: nos espérons touz, quant nos avons le loisir. La stampa: noi compiremo tosto, quando noi avremo lo desiderio.