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altre volte orgogliosi, e ciò è secondo ventura, e

non secondo cuore. Terenzio dice: Egli è così di noi, che noi siamo grandi e piccoli, secondo che ventura ’ ci porta.

L’ufficio di signoria è, ch’egli tragga ’ il popolo al loro prode. Tullio disse: E’ non è cosa che tanto faccia a tenere signoria, che d’ essere amato, ne nulla più straniera che d’esser odiato \ Salustio dice: Più sicura cosa è a comandare a coloro che vogliono ubbidire, che a coloro che ne sono costretti. Seneca dice: Li sottomessi odiano colui ch’elli temono, e ciascuno di quelli desidera che quegli perisca. Tullio "disse: Paura non guarda lungamente suo signore. Giovenale dice, che pochi tiranni muoiono, che non sieuo uccis’i; ma benevoglienza è buona guardatrice di suo signore, e perpetualmente il fa amare dopo la sua° morte. Quegli che vole esser temuto, convien che tema colui, da cui vole esser temuto. Boezio disse: Non credere che quegli sia pos 1) Corretto natura, in ventura, col t: fortune.

2) Il T: arroie, regga: il ms. Cap. Ver. atraie, tragga,

come lesse Bono.

3) Ut: doutez, colla variante di sette codici: cremuz,

e craint di uno.

4) Corretto Tullio, in luogo di Giovenale, e viceversa

appresso, col t.